“L’EDUCAZIONE" DELLA GAGLIARDA SAMBENEDETTESE

Articolo tratto dal numero di aprile 2011 del mensile on-line http://www.piceno33.it/

“Per poter fare bene le cose è necessario innanzitutto l’amore e poi la tecnica”. Questa massima di Antoni Gaudì, architetto spagnolo esponente del modernismo catalano, riassume in poche parole quella che è la visione dello sport della Gagliarda Sambenedettese, associazione sportiva dilettantistica della riviera. Questa società, nata nel 2005, fa parte dell’ “Opera Chesterton” assieme ad altre realtà educative del territorio ed è affiliata alla Federazione Italiana Pallavolo, al Centro Sportivo Italiano e alla Compagnia delle Opere Sport. Ha attivato in pochi anni diversi corsi sportivi con un obiettivo principale da raggiungere: l’educazione attraverso lo sport. Poche altre attività, difatti, sembrano essere in grado di svolgere la stessa funzione educativa dello sport: il rispetto delle regole, la condivisione della propria vita con gli altri. Dare sempre il meglio di sé stessi e l’amicizia sono senza alcun dubbio fondamentali nella vita di tutti i giorni, specialmente per bambini e ragazzi. Proprio loro sono i destinatari di molte delle attività di questa società, da considerarsi a tutti gli effetti “gagliarda”, anche se un occhio è certamente strizzato anche agli adulti. La Gagliarda, essendo una polisportiva, offre la possibilità di poter svolgere il calcio a 5, il mini-volley, il volley, il fitness, l’arrampicata sportiva, l’escursionismo, il ciclismo e il rugby. Al suo interno, da qualche anno, è nata una sotto-sezione di appassionati di montagna denominata Sami (Società Alpinistica Maria Immacolata). La Gagliarda Sambenedettese rappresenta una delle realtà sportive picene più vive, grazie alla passione del presidente Andrea Falcioni e degli allenatori/educatori. Particolarmente curiosa è la derivazione del nome della Polisportiva: il termine “Gagliarda” viene preso in prestito da uno dei film della serie di Don Camillo, che risale al 1952. Questo film, intitolato per l’appunto “Don Camillo”, vedeva schierati contro, in un match di calcio passato alla storia del cinema, la Gagliarda, team guidato dal simpatico prete, e la Dinamo del sindaco-nemico Peppone. La curiosa coppia di attori, per l’inaugurazione del campo sportivo della Città Giardino, diede vita a una partita rimasta impressa nella mente dei cine-amatori più attenti. Don Camillo-Andrea Falcioni ha visto crescere intorno a sé questa realtà nel giro di pochissimi anni, con non pochi sforzi ovviamente ma ben ripagato dalle soddisfazioni. Questa associazione infatti, iniziando dal calcio a 5 grazie alla fiducia di circa 20 tra ragazzi e bambini e, logicamente, a quella delle loro famiglie, si è poi allargata ad altri sport, coinvolgendo attualmente tra associati, allenatori e collaboratori, circa 200 persone. Cercare di trarre dallo sport tutto ciò che possa avere un ruolo educativo sembra essere la meta di Falcioni e collaboratori, convinti che esso costituisca una giusta metafora della nostra esistenza, essendo un mix di dolori, gioie, sacrificio e soddisfazioni.

Rocco Bellesi