CICLO-PELLEGRINAGGIO TERONTOLA-ASSISI
Domenica 13 settembre un ardito gruppo di 13 ciclisti (alcuni con mogli e figli al seguito) della Gagliarda Sambenedettese A.S.D. ha partecipato al 1° ciclo-pellegrinaggio da Terontola (AR) ad Assisi (PG) organizzato in onore del grande ciclista e uomo vivo Gino Bartali, definito “postino della pace”, dal G.S. FAIV Valdichiana 1954 con la collaborazione della Fondazione Gino Bartali onlus e del Veloclub Santa Maria degli Angeli Coinal Assisi. Anche noi della Gagliarda Sambenedettese A.S.D. abbiamo fattivamente collaborato alla buona riuscita della giornata esponendo in Piazza San Francesco ad Assisi, all’arrivo, la nostra bellissima mostra “Un diavolo di campione, un angelo di uomo – L’avventura umana di Gino Bartali” che è stata veramente apprezzata da tutti i presenti.
Proprio in questo sito viene spiegato molto bene il motivo di questa iniziativa e lo riportiamo di seguito:
<<…Questo avvenimento sportivo, storico, culturale e sociale, che il 13 Settembre avrà come luogo di partenza Terontola ed arrivo in Assisi, vuole degnamente ricordare la parte più umana di Gino Bartali e due luoghi e parte di un percorso stradale fatto con la sua bicicletta "Legnano" negli anni bellici '43/44 partendo, come si usava a dire a quel tempo, per fare l'allenamento da Firenze a Terontola e Assisi e rientro in tarda sera. Gino Bartali, in quel periodo di guerra, prestava servizio militare in luogo riservato ai campioni dello sport, nell’aereonautica di Firenze e sovente doveva portare documenti ai vari Distretti. Dapprima da Firenze a Genova, poi al Campo d'Aviazione in Castiglione del Lago e all'industria SAI Marchetti di Passignano. In realtà l'impegno preso da Gino Bartali, grande uomo ancor prima di essere il campione da tutti conosciuto, aveva nel suo dna i valori umani di vera fede cristiana dimostrando con la vita quotidiana di "aiutare il prossimo prima di te stesso". Non esitò un attimo quando, nei suoi frequenti colloqui con il Cardinale Elia Dalla Costa e con il Senatore Giorgio La Pira, grandi personaggi di Firenze, gli prospettarono di collaborare per poter salvare la vita ai tanti perseguitati politici dissidenti al regime, potendo portare documenti, come foto con nominativi diversi dal vero, nascondendoli, nel trasporto, dentro il tubo reggisella della sua bicicletta eludendo qualsiasi controllo. Accettando questo incarico dimostrava di amare il prossimo più di se stesso, incurante del rischio che correva per se stesso e per la sua famiglia, ignara di tutti i suoi lunghi allenamenti in un periodo senza gare. A chi gliene chiedeva il motivo rispondeva: “Mi devo tenere in allenamento: un giorno finirà questo inferno"…>>
Ecco il racconto del nostro Presidente che ha partecipato a questo ciclo pellegrinaggio.
Siamo partiti sabato 12 settembre da San Benedetto del Tronto: tre auto con le famiglie, un furgone carico di baldi giovani ed un camioncino che trasportava le biciclette!! Destinazione Santa Maria degli Angeli, dove abbiamo partecipato alla Santa Messa , visitato la Porziuncola di San Francesco d’Assisi e salutato con tanto piacere il caro Paolo Alberati (ciclista professionista, autore del libro “Gino Bartali – mille diavoli in corpo”, co-fondatore della Fondazione Gino Bartali onlus e partecipante insieme ad Andrea Bartali, figlio di Gino, al Gagliarda’s Day 2009 durante la festa in onore del beato Pier Giorgio Frassati a Grottammare) che purtroppo il giorno dopo non poteva essere presente al ciclo-pellegrinaggio perché era impegnato in una gara ciclistica.
Ripartiti contenti da Santa Maria degli Angeli, siamo arrivati presso l’albergo a Lisciano Niccone (PG) sul Lago Trasimeno, a confine tra Umbria e Toscana e non lontano da Terontola, dove abbiamo lautamente cenato tutti insieme e poi pernottato.
La mattina della domenica, di buon ora, siamo arrivati alla stazione ferroviaria di Terontola, dove ad attenderci c’era l’organizzatore del ciclo-pellegrinaggio, Ivo Falconi, 73 anni ben portati, che di Gino Bartali fu prima ammiratore quando era bambino e poi meccanico personale per tanti anni.
Prima di partire per il ciclo-pellegrinaggio (oltre duecento partecipanti con rappresentative da diverse zone Italia), c’è stata una piccola cerimonia e la benedizione dentro la stazione ferroviaria di Terontola, dove c’è una lapide inaugurata lo scorso anno che ricorda i frequenti passaggi del grande Gino durante la II Guerra Mondiale (vedi articolo allegato che spiega tutta la storia).
Le divise da ciclismo disegnate da Raffaele Bruni che indossavamo noi della Gagliarda non sono passate inosservate perché sono veramente belle, senza sponsor, coloratissime ed hanno stampate sulle maniche la foto di Gino Bartali.
Poco dopo la partenza, anche se l’andatura era tranquilla, come era prevedibile sono rimasto subito staccato dal gruppo: il nostro capitano Fabio Savelli ed il vice Francesco Russi si sono alternati nel farmi l’andatura e spingermi avanti perché dopo 20 Km non ce la facevo già più, le gambe ancora funzionavano ma era la sella della bici che mi stava martoriando!!
Quando non ce l’ho fatta proprio più sono salito sul nostro furgone-ammiraglia che ci seguiva: risalendo poi in bicicletta, mangiandomi tutte le barrette energetiche che avevo con me e bevendomi litri di acqua e sali minerali, un po’ con le mie umili forze e un po’ con la potenza dei cavalli altrui sono giunto ad Assisi poco dopo l’arrivo di tutto il gruppone. In piazza, dove spiccava la nostra mostra ben allestita dalla nostra cara Rosaria, oltre agli amici ed alla mia famiglia, c’era ad attendermi mia figlia Benedetta, tanto preoccupata di non veder arrivare il babbo che quando mi ha visto mi è corsa incontro per abbracciarmi e baciarmi!!
Prima della meritata doccia e di qualche panino, c’è stata una semplice e bella cerimonia per ricordare degnamente con delle testimonianze il grande Gino Bartali ed i suoi “strani” viaggi ad Assisi: presenti tutte le massime autorità cittadine della città di San Francesco, oltre ai cari Adriana e Andrea Bartali, moglie e figlio di Gino, ai quali noi della Gagliarda Sambenedettese A.S.D. abbiamo regalato il primo pannello della nostra mostra su Gino in segno di profonda stima ed amicizia.
Adriana, con commovente dolcezza, ha accarezzato tutti i nostri bambini che le si avvicinavano per salutarla e si è commossa nel vedere le foto presenti sulla nostra mostra che la ritraevano insieme a Gino; Andrea, che conosciamo per la sua venuta al Gagliarda’s Day 2009 a Grottammare, è stato tanto contento di vederci presenti.
Ci sono state poi le premiazioni e a noi della Gagliarda hanno donato una coppa, un quadro in ricordo della giornata ed un quarto di prosciutto che non guasta mai!!
Tanta persone presenti, dagli organizzatori fino agli altri gruppi ciclistici, ci hanno chiesto delle nostre attività ciclistiche, della nostra storia e di quello che facciamo: insomma, la nostra piccola Gagliarda Sambenedettese si sta facendo conoscere in giro e di questo siamo tutti veramente contenti!!
Non so ancora se è sbocciata in me (ex giocatore di basket) la passione per il ciclismo, però di una cosa sono sicuro: voglio essere come Gino, un uomo vivo amante della sua vita e di quella altrui.
Per questo il prossimo anno non mancherò alla seconda edizione del ciclo-pellegrinaggio in suo onore, anche se, sono sicuro, se lui fosse con la sua Legnano al mio fianco mi griderebbe come faceva sempre “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!!”.
La mattina della domenica, di buon ora, siamo arrivati alla stazione ferroviaria di Terontola, dove ad attenderci c’era l’organizzatore del ciclo-pellegrinaggio, Ivo Falconi, 73 anni ben portati, che di Gino Bartali fu prima ammiratore quando era bambino e poi meccanico personale per tanti anni.
Prima di partire per il ciclo-pellegrinaggio (oltre duecento partecipanti con rappresentative da diverse zone Italia), c’è stata una piccola cerimonia e la benedizione dentro la stazione ferroviaria di Terontola, dove c’è una lapide inaugurata lo scorso anno che ricorda i frequenti passaggi del grande Gino durante la II Guerra Mondiale (vedi articolo allegato che spiega tutta la storia).
Le divise da ciclismo disegnate da Raffaele Bruni che indossavamo noi della Gagliarda non sono passate inosservate perché sono veramente belle, senza sponsor, coloratissime ed hanno stampate sulle maniche la foto di Gino Bartali.
Poco dopo la partenza, anche se l’andatura era tranquilla, come era prevedibile sono rimasto subito staccato dal gruppo: il nostro capitano Fabio Savelli ed il vice Francesco Russi si sono alternati nel farmi l’andatura e spingermi avanti perché dopo 20 Km non ce la facevo già più, le gambe ancora funzionavano ma era la sella della bici che mi stava martoriando!!
Quando non ce l’ho fatta proprio più sono salito sul nostro furgone-ammiraglia che ci seguiva: risalendo poi in bicicletta, mangiandomi tutte le barrette energetiche che avevo con me e bevendomi litri di acqua e sali minerali, un po’ con le mie umili forze e un po’ con la potenza dei cavalli altrui sono giunto ad Assisi poco dopo l’arrivo di tutto il gruppone. In piazza, dove spiccava la nostra mostra ben allestita dalla nostra cara Rosaria, oltre agli amici ed alla mia famiglia, c’era ad attendermi mia figlia Benedetta, tanto preoccupata di non veder arrivare il babbo che quando mi ha visto mi è corsa incontro per abbracciarmi e baciarmi!!
Prima della meritata doccia e di qualche panino, c’è stata una semplice e bella cerimonia per ricordare degnamente con delle testimonianze il grande Gino Bartali ed i suoi “strani” viaggi ad Assisi: presenti tutte le massime autorità cittadine della città di San Francesco, oltre ai cari Adriana e Andrea Bartali, moglie e figlio di Gino, ai quali noi della Gagliarda Sambenedettese A.S.D. abbiamo regalato il primo pannello della nostra mostra su Gino in segno di profonda stima ed amicizia.
Adriana, con commovente dolcezza, ha accarezzato tutti i nostri bambini che le si avvicinavano per salutarla e si è commossa nel vedere le foto presenti sulla nostra mostra che la ritraevano insieme a Gino; Andrea, che conosciamo per la sua venuta al Gagliarda’s Day 2009 a Grottammare, è stato tanto contento di vederci presenti.
Ci sono state poi le premiazioni e a noi della Gagliarda hanno donato una coppa, un quadro in ricordo della giornata ed un quarto di prosciutto che non guasta mai!!
Tanta persone presenti, dagli organizzatori fino agli altri gruppi ciclistici, ci hanno chiesto delle nostre attività ciclistiche, della nostra storia e di quello che facciamo: insomma, la nostra piccola Gagliarda Sambenedettese si sta facendo conoscere in giro e di questo siamo tutti veramente contenti!!
Non so ancora se è sbocciata in me (ex giocatore di basket) la passione per il ciclismo, però di una cosa sono sicuro: voglio essere come Gino, un uomo vivo amante della sua vita e di quella altrui.
Per questo il prossimo anno non mancherò alla seconda edizione del ciclo-pellegrinaggio in suo onore, anche se, sono sicuro, se lui fosse con la sua Legnano al mio fianco mi griderebbe come faceva sempre “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!!”.
Falcioni Andrea
Presidente della Gagliarda Sambenedettese A.S.D.