Il
capitano nerazzurro racconta il suo incontro con il Pontefice. «Ho avuto la
possibilità di sperimentare direttamente che è una persona molto aperta, umile
e semplice».
Articolo tratto dall’Osservatore Romano, di Francesco M. Valiante - Ma allora Papa Francesco tifa per l’Inter? Il capitano Javier Zanetti, bandiera del club nerazzurro, ha un attimo di esitazione. Poi se la cava con eleganza e una punta di diplomazia: «Ma no, il Papa tifa solo per un mondo migliore. E crede che ognuno di noi, anche attraverso lo sport, possa dare una mano a costruirlo».

Ma
con Papa Francesco il capitano dell’Inter non ha parlato solo di calcio. «Gli
ho raccontato — riferisce al nostro giornale — dei progetti che stiamo
realizzando per i bambini argentini attraverso la fondazione Pupi e delle
iniziative che Inter Campus porta avanti nel mondo per fare del calcio uno
strumento educativo e di promozione sociale».

Un
impegno che sta molto a cuore a Papa Francesco. Il quale, ammirato della
testimonianza cristiana del calciatore, ha mostrato particolare interesse per
la sua iniziativa e ha assicurato il suo incoraggiamento. «Ci ha ripetuto —
confida Zanetti — che migliorare il mondo è possibile, soprattutto quando si
uniscono le forze. Non è semplice, ma si può fare. E noi, nel nostro piccolo,
ci proviamo».
In
un clima di grande cordialità e familiarità, il Pontefice si è intrattenuto per
quasi un’ora nella sua residenza a Santa Marta in compagnia del giocatore
dell’Inter, accompagnato dalla moglie e dai tre figli: Sol, di 7 anni, Ignacio,
di 4 anni, e Tomás, che ha appena 11 mesi. «Da poco ha imparato a camminare —
dice sorridendo Zanetti — e durante l’incontro non ha fatto altro che andare da
una parte all’altra della stanza. Tanto che alla fine il Papa gli messo una
mano sulla testolina, quasi come se volesse fermarlo!».

All’udienza
hanno partecipato Roberto Sarti, collaboratore della fondazione, con la moglie
María Taratury, e Sebastián de La
Fuente , cognato di Javier Zanetti, con la moglie Maria Sapia
e la figlia Isabella. Erano presenti, fra gli altri, i monsignori Fabián
Pedacchio e Guillermo Javier Karcher.
Al
Pontefice il calciatore argentino ha regalato la sua maglia numero 4, con la
dedica e la firma autografa; la fascia gialla di capitano con le bandiere
dell’Argentina e della Città del Vaticano, lo stemma papale e le iniziali di
Bergoglio; una pubblicazione di Inter Campus, dedicatagli espressamente del
presidente del club nerazzurro Massimo Moratti; una targa della fondazione, con
la foto di alcuni dei bambini assistiti; un gagliardetto bianco e giallo su cui
è riprodotto lo stemma pontificio.