La squadra di football di New York ha svincolato il giocatore che ha
conquistato l’America con la semplicità della sua fede.

TEBOWING. Dei
suoi limiti agonistici si è scritto fino allo svenimento, non è un giocatore di
livello straordinario, commette costantemente errori e non protegge la palla
come farebbero i migliori. Eppure di lui si sono innamorati tutti, tifosi,
allenatori, compagni, e il suo modo di pregare si è guadagnato un neologismo e
una serie di emulatori famosissimi. Il “tebowing”, il gesto di inginocchiarsi e
pregare, è diventata prerogativa di altri sportivi, dalle stelle del basket
Paul Pierce e Dwight Howard alla sciatrice Linsday Vonn e persino la star di
Hollywood Alec Baldwin, lo scorso anno, si è inginocchiato davanti a un
sorridente e incredulo Tebow.

FIDUCIA IN DIO. Oggi
per lui sono giornate di un grigio plumbeo, ma la fede lo sostiene anche
nell’incertezza di un futuro che sembra
lontano dai riflettori che contano: «Abbi fiducia nel Signore con tutto il
cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi pensa a
Lui ed Egli appianerà i tuoi pensieri». Con questi versi tratti dalla Bibbia
(Proverbi, 3,5-6) Tim ha salutato i suoi supporter attraverso Twitter,
nell’attesa che il suo destino si compia, probabilmente lontano da quei campi
di football che lo avevano incoronato e che si aspettavano un miracolo sportivo
che Tim non ha potuto compiere.