Dalle pagine Facebook ufficiali di Giacomo Sintini e dell'Associazione Giacomo Sintini
"Ho
scoperto di essere malato il primo Giugno 2011. La diagnosi, Linfoma non
Hodgkin a grandi cellule B diffuso, alto grado di malignità, quarto stadio.
Quel giorno la mia vita si è fermata! Avevo 32 anni, ero nel pieno della vita
e della mia carriera agonistica.
Gioco
a pallavolo da quando avevo 14anni, è stato amore a prima vista! La mia prima
squadra fu il Messaggero Ravenna che negli anni ’90 dominava la scena a livello
internazionale e disponeva di un vivaio giovanile di primissimo livello. Sono
cresciuto lì ed ho debuttato in serie A1 proprio con i colori ravennati all’età
di 18 anni. Nel corso della mia carriera ho partecipato a 13 campionati
consecutivi nella massima serie italiana e a numerose manifestazioni con la
maglia della nazionale. Il punto più alto l’ho toccato nella stagione 2005-2006
quando ho vinto il Campionato Europeo e lo Scudetto nel giro di pochi mesi.
Sono stato palleggiatore di grandi club ed ho avuto l’onore di giocare al
fianco di alcuni dei più forti atleti di sempre. Amo la pallavolo e amo la mia
vita. L’ 8 Marzo 2005 ho conosciuto mia moglie Alessia e anche per lei, come
per il volley, è stato amore al primo istante. La nostra storia va avanti da
nove anni e siamo sposati da sette. La cosa più bella che abbiamo è Carolina,
nostra figlia, ha cinque anni ed è un vero e proprio angelo mandato dal cielo.
Lei riempie i nostri cuori e le nostre giornate e quando siamo tutti insieme
ogni cosa acquista valore. Siamo una famiglia felice e viviamo a Perugia dove
mia moglie è nata.
Nella
primavera 2011, appena conclusa la stagione agonistica, un dolore
insopportabile sotto l’ascella e nella zona della scapola ha cominciato a
crescere dentro di me incessantemente. Non sapevo come fare, il male era forte,
acuto e profondo, così mi sono rivolto ai medici. Abbiamo fatto delle indagini
radiologiche e abbiamo trovato una massa tumorale nata e cresciuta all’interno
di una costola. La lesione si era espansa così tanto da procurarmi la frattura
e l’erosione dell’osso, da qui quel dolore lancinante. Le procedure di
stadiazione della patologia hanno portato alla scoperta di altre 3 lesioni
all’interno dei miei organi e così è iniziato tutto.
Sono
entrato in cura nel reparto di Ematologia Oncologica dell’ospedale Santa Maria
della Misericordia di Perugia e sono stato seguito dallo staff del Professor
Brunangelo Falini. Ho cominciato la chemio il 23 Giugno e ho dovuto sopportare
per 7 lunghi mesi prima di concludere il mio iter terapeutico con
l’auto-trapianto di midollo osseo. E’ stato un incubo e ho dovuto lottare come
un dannato per non cadere in depressione o preda dello sconforto. Le cure sono
difficili e per non mollare ho dato fondo a tutte le mie risorse. La famiglia,
la fede e la voglia di tornare a giocare mi hanno sostenuto, ma non avrei
potuto nulla senza l’assistenza dei medici. Loro mi hanno informato, confortato
e motivato. Mi hanno controllato centimetro per centimetro e hanno infuso
dentro le mie vene goccia dopo goccia i farmaci che hanno distrutto la
malattia. Grazie a loro e grazie a Dio che li ha guidati oggi sono qui, sono
tornato alla vita insieme ai miei cari, posso correre con la mia bambina e
posso guardare avanti. Sono tornato ad essere un giocatore di pallavolo e
grazie alla loro professionalità sono riuscito a farlo ai massimi livelli. Con
la mia Associazione io voglio restare in prima linea e non dimenticare ciò che
queste persone hanno fatto per me!
Il 19
Ottobre 2012 ho conquistato, insieme alla mia squadra, il Campionato del Mondo
per Club e il 30 Dicembre dello stesso anno abbiamo raggiunto un'altro
prestigioso traguardo: la
Coppa Italia.
Il 12
Maggio del 2013, solamente un anno dopo la riconquista dell'idoneità alla
pratica sportiva, sono stato protagonista ed MVP della Finale Scudetto vinta
dalla mia società.
Questi
sono solo i primi dei grandi risultati sportivi che raggiungerò. Sogno di
vincere la
Champions League (unico trofeo di club
a mancarmi) e di tornare a vestire la maglia azzurra della Nazionale Italiana.
Ho
immensi progetti in mente e tutto ciò che farò in vita sarà sempre rivolto e
dedicato alla comunità del Cancro, a chi soffre e lotta ogni giorno contro il
male del secolo.
Ogni
MIO successo in campo sancirà la
NOSTRA vittoria definitiva
sul Cancro."