Chi mi conosce bene sa che sono juventino sin dalla nascita, però non posso negare la mia stima e ammirazione per un calciatore di un'altra squadra, per di più una delle rivali storiche della Juve, che al giorno d'oggi è un raro esempio di buon sportivo come piace a noi: sto parlando di Javier Zanetti, il capitano dell'Inter.
Sapevo della sua fede in Dio e della sua serietà dentro e fuori dal campo, leggendo l'articolo che vi propongo di seguito ne ho avuto un'ulteriore riprova: bravo capitan Zanetti!
Buona lettura a tutti!
Andrea Falcioni
Nel
libro di don Arturo Cattaneo, il capitano dell’Inter racconta la sua fede in
Dio. Devoto di santa Rita da Cascia, Pupi affida a lei le (tante) gioie e le
fatiche di ogni giorno.
«Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente
l’aspirazione a confessare la fede con rinnovata convinzione, con fiducia e
speranza». Così il Papa nella lettera Porta fidei. All’inaugurazione
dell’Anno della fede ha poi aggiunto: «Oggi più che mai evangelizzare vuol dire
testimoniare una vita nuova, trasformata da Dio». Il libroSorpresi dalla fede. Testimoni della vita nuova (Edizioni Elledi, 296 pagine, 16 euro)
curato da don Arturo Cattaneo, sacerdote della Prelatura dell’Opus Dei e
docente di Diritto canonico e Teologia, risponde a questo auspicio sollecitando
il lettore a confrontarsi con testimonianze rilasciate da uomini e donne dello
spettacolo, dello sport, della cultura, ma anche gente comune. Sono una
cinquantina in tutto e tra i tanti spuntano i nomi di Paolo
Nespoli, Mario Mauro, Costanza Miriano,
Massimo Busacca, Cesare Prandelli, Carlo Nesti, Claudia Koll, Gianni Morandi,
Kiko Arguello.
Qui di seguito riportiamo il
capitolo dedicato a Javier Zanetti, capitano dell’Inter. Nato a Buenos Aires
nel 1973, di origini friulane, gioca con la maglia nerazzurra dal 1995. Sposato
con Paola con la quale ha tre figli. È stato molte volte capitano della
Nazionale argentina e dal 1999 dell’Inter. Uomo dei record (a destra, durante
la stagione 2002/03): giocatore straniero in attività con più presenze in Serie
A, quello con più presenze nella storia dell’Inter, con più presenze
consecutive con la maglia dell’Inter, squadra di cui è il giocatore più
vincente della storia con sedici trofei, giocatore con il maggior numero di
presenze nella Nazionale argentina. Con sua moglie ha creato la Fundación P.U .P.I.
(dal suo soprannome calcistico, ma anche un acronimo che significa «Por un
piberío integrado», cioè «Per un’infanzia integrata»), organizzazione no profit
per i bambini disagiati e le loro famiglie della zona di Buenos Aires.
Appiano Gentile, 17 marzo 2012. L’appuntamento con Javier
Zanetti è alle 18 di un sabato pomeriggio alla Pinetina, la meta di molti
tifosi che non a caso aspettano i loro idoli al cancello, pazientemente, con il
taccuino in mano per un autografo. Monsignor Luigi Mistò, che da qualche anno
svolge il ruolo di cappellano dell’Inter, ci viene incontro all’entrata quasi
da padrone di casa e, mentre aspettiamo che arrivi il capitano, ci illustra le
istallazioni del Centro di allenamento dell’Inter. In modo particolare ci
mostra la cappella, voluta da Angelo Moratti. È semplice, con molte vetrate che
si affacciano sulla sera lombarda; Dio vuole vedere i suoi giocatori che nei
campi circostanti sudano per la vittoria. Entriamo, e rimaniamo colpiti da una
statua della Madonna, espressione della fedeltà argentina, come Zanetti. Lui ma
anche alcuni suoi connazionali – ci dicono – vanno a Messa, regolarmente, segno
di una fede vissuta, che resiste alle lusinghe della fama calcistica. La Santa Messa sarà, come
al solito, alle 19.00, prima dell’incontro con il mister. Passano pochi minuti
ed ecco l’auto con Zanetti; lui scende, è subito cordiale, affabile
nell’accoglierci. Entriamo nell’albergo-ristorante della Pinetina, il capitano
ha i minuti contati ma non si lascia influenzare dal capo ufficio stampa che lo
vorrebbe dirottare altrove. Parliamo di cose importanti, il microfono è acceso.
«La fede per me è molto
importante in tutto quello che faccio. Io sono molto religioso, molto
cristiano, cerco sempre di essere molto vicino a Dio. Qui alla Pinetina
facciamo sempre
Ancora una domanda, torniamo sulle tentazioni. Per chi guadagna
milioni ed è al centro dello star system devono essere all’ordine del giorno.
Ognuno ha le sue, ma per un calciatore, in tempo di super-stipendi e di veline,
deve essere una bella sfida. «Il nostro ambiente non è facile, non è facile
perché – come osservate – ci sono tante tentazioni, soprattutto i più giovani
possono essere indirizzati sulla strada sbagliata. Io mi appoggio tantissimo
sulla mia famiglia, credo che sia fondamentale, l’armonia e l’amore che mi
danno fanno sì che io possa avere una vita responsabile e serena». La fede è un
dono. Siamo curiosi di sapere come Javier Zanetti la alimenta, pensiamo ai
Sacramenti, alla preghiera. «Sono uno dei primi a recarmi a Messa, accendo le
candele, mi metto a disposizione. Poi, ti svelo che sono devoto di santa Rita
da Cascia (il 22 maggio si festeggia santa Rita ed è anche il giorno in cui,
nel 2010, Zanetti ha alzato al cielo 